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In occasione del centenario della nascita di Rosario Villari (Bagnara Calabra, 12 luglio 1925 – Roma, 17 ottobre 2017), la Fondazione Gramsci intende ricordarlo con contributi dedicati all’archivio (composto dalla corrispondenza e dai materiali di lavoro) e alla biblioteca e con una lectio sulla sua figura di storico dell’età moderna e contemporanea e sul suo peculiare contributo alla vita culturale, civile e politica italiana.


I INCONTRO – Roma 1962: da suburbio a periferia. La prima edizione di Roma moderna di Italo Insolera viene pubblicata da Einaudi nel 1962 mentre si discute il Piano Regolatore della città. Dalla caduta del regime, la crescita della Capitale procede senza regole ma il Piano delude le attese di rinascita del dopoguerra. Tra interessi privati e pubblici indugi, Insolera denuncia le miopie di una stagione che Roma sconta ancor oggi.
Il ciclo di incontri è promosso dall’Archivio Italo Insolera, in collaborazione con Fondazione Gramsci, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Centro documentazione territoriale Maria Baccante-Archivio storico Viscosa e Cineteca nazionale.


Dal 7 maggio al 30 giugno – nel suo secondo anno – si terrà la Festa della lettura. Il programma prevede oltre cento incontri: presentazioni di libri, workshop, proiezioni dedicate alle scuole, spettacoli teatrali e musicali e reading. La manifestazione, ideata e organizzata e dall’associazione Il Talento di Roma è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Municipio II di Roma Capitale, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, la Fondazione Bellonci, la Fondazione Gramsci e Il Condominio APS-Forte Antenne.


La Critica del gusto di Galvano della Volpe è un classico dell’estetica italiana del ’900. Fortemente innovativo nel panorama degli studi estetici del tempo (la prima edizione è del 1960), il libro si propone di dar vita a un’estetica marxista basata sul carattere conoscitivo e storico-sociale delle opere d’arte. Attraverso la critica dell’estetica idealistica e postromantica e delle tendenze “sociologiche” riscontrabili anche nel marxismo novecentesco, intende dimostrare che l’humus sociale e politico, nonché il pensiero filosofico, giuridico, religioso di un’epoca storica, sostanzino di sé il messaggio artistico dell’opera d’arte al punto da condizionarne in modo essenziale l’esperienza di gusto.


II INCONTRO – I suoli di Roma. La prima edizione di Roma moderna di Italo Insolera viene pubblicata da Einaudi nel 1962 mentre si discute il Piano Regolatore della città. Dalla caduta del regime, la crescita della Capitale procede senza regole ma il Piano delude le attese di rinascita del dopoguerra. Tra interessi privati e pubblici indugi, Insolera denuncia le miopie di una stagione che Roma sconta ancor oggi.
Il ciclo di incontri è promosso dall’Archivio Italo Insolera, in collaborazione con Fondazione Gramsci, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Centro documentazione territoriale Maria Baccante-Archivio storico Viscosa e Cineteca nazionale.


Presentazione del volume Fratelli Cervi. La storia e la memoria organizzata nell’ambito della Festa della Lettura. La tragica storia dei sette fratelli Cervi, fucilati dai militi fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943, costituisce uno dei miti più potenti della storia dell’Italia contemporanea.
Questo libro ricostruisce le loro storie: indaga l’universo contadino in cui vissero; segue i diversi percorsi che li portarono all’opposizione al fascismo, al rifiuto della guerra, alla scelta partigiana, fino all’arresto e alla fucilazione; ripercorre gli anni successivi, nei quali ha preso forma la narrazione del loro sacrificio e si è strutturato il loro mito, rivelando difformità e conflitti che emergono dall’analisi del rapporto fra storia e celebrazione.


Il convegno Emilio ed Enzo Sereni tra Resistenza e rinascita democratica è promosso dall’Istituto Alcide Cervi in collaborazione con la Fondazione Gramsci. L’iniziativa si inserisce nel programma delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione e offre uno spazio di riflessione pubblica sui fratelli Emilio ed Enzo Sereni: due vite intrecciate ma profondamente diverse, quelle di Enzo ed Emilio Sereni. Di Emilio (1907-1977), figura centrale della politica italiana, antifascista militante e pioniere negli studi sul paesaggio rurale, l’Istituto Cervi conserva un ricchissimo patrimonio archivistico e librario connesso all’Archivio Emilio Sereni conservato presso la Fondazione Gramsci.


Presentazione al Salone del Libro di Torino 2025 di Paolo Spriano, Corrispondenze (1950-1988), a cura di Gregorio Sorgonà. Questo volume, il primo della nuova collana avviata dalla Fondazione Gramsci con la casa editrice Viella, introduce alla biografia intellettuale di Spriano e pubblica i suoi carteggi con Norberto Bobbio, Italo Calvino, Alessandro Galante Garrone, Valentino Gerratana, Leo Valiani e Casa Einaudi.


Nel trentennio successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, i socialdemocratici europei furono tra i protagonisti di una stagione di sviluppo economico e sociale senza precedenti nella storia del continente. Quella fase, tuttavia, è da tempo esaurita. Concentrandosi sugli anni Settanta del Novecento, il volume esamina le analisi e le risposte che i socialdemocratici proposero di fronte alla crisi degli equilibri politici ed economici postbellici, all’accelerazione dei processi di globalizzazione e all’ascesa dei paradigmi neoliberali. I socialdemocratici si confrontarono con attori diversi, dai rappresentanti della potenza egemone statunitense a quelli di un Sud globale in fermento. Ricostruendo queste vicende, attraverso una ricerca condotta in numerosi archivi europei e statunitensi, l’autore propone un’interpretazione della crisi delle socialdemocrazie e delle alternative all’ascesa globale del neoliberalismo.


Tavola rotonda organizzata dall’École française de Rome in collaborazione con la Fondazione Gramsci. I partecipanti, Arnaldo Marcone, Francesca Izzo, Marie Lucas, Francesco Mores e Adriano Prosperi discuteranno i temi trattati nel volume Religion et hérésies dans la pensée d’Antonio Gramsci di Marie Lucas uscito nel febbraio 2025 per l’editore Classiques Garnier di Parigi.


III INCONTRO – Soggetti e voci. La prima edizione di Roma moderna di Italo Insolera viene pubblicata da Einaudi nel 1962 mentre si discute il Piano Regolatore della città. Dalla caduta del regime, la crescita della Capitale procede senza regole ma il Piano delude le attese di rinascita del dopoguerra. Tra interessi privati e pubblici indugi, Insolera denuncia le miopie di una stagione che Roma sconta ancor oggi.
Il ciclo di incontri è promosso dall’Archivio Italo Insolera, in collaborazione con Fondazione Gramsci, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Centro documentazione territoriale Maria Baccante-Archivio storico Viscosa e Cineteca nazionale.


Il convegno Antifascismo, Emigrazione e Lunga Resistenza in Europa (1919-1945), organizzato dall’ANPPIA in collaborazione con Fondazione Gramsci, ILSREC – Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Raimondo Ricci”, AICVAS – Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna e con il patrocinio della Città Metropolitana di Genova darà voce a una narrazione collettiva e popolare delle migrazioni italiane per approfondirne il ruolo nella storia del Novecento.


Medico, docente universitario, dirigente politico e parlamentare, Giovanni Berlinguer (1924-2015) è stato un riferimento scientifico e culturale nel dibattito nazionale e internazionale sulle politiche della salute. Ricordato per il suo apporto alla realizzazione delle tre leggi sanitarie del 1978, il suo contributo si colloca in uno spazio più ampio, per il carattere transnazionale della sua azione e per la molteplicità dei campi in cui è intervenuto.
Il volume ne ripercorre la biografia e offre una sintesi del suo pensiero e del contesto in cui ha operato, facendo ricorso ai suoi scritti, alle interviste, ai discorsi pubblici e ai documenti conservati nel suo archivio.


Lunedì 26 maggio, in collaborazione con l’Istituto nazionale sulla democrazia nel XXI secolo relazioni e testimonianze su Alfredo Reichlin (Barletta 1925 – Roma 2017) nel centenario della nascita, con un saluto della Vicepresidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani. Interverranno Silvio Pons, Giuseppe Vacca, Giuliano Amato, Caterina Cerroni, Gianni Cuperlo, Paolo Franchi, Livia Turco e Luigi Zanda.
Per l’accesso alla sala è d’obbligo per gli uomini indossare giacca e cravatta; per accrediti e info scrivere a info@fondazionegramsci.org


La Fondazione promuove un ciclo di seminari per approfondire la conoscenza delle forze politiche di destra che, in molti paesi europei, hanno eroso i consensi delle forze moderate e centriste, ambendo a, e in alcuni casi occupando, posizioni di governo. Si tratta di un fenomeno politico duraturo, plurale e articolato, fortificatosi nell’ultimo decennio. L’obiettivo è di discutere l’ascesa di queste “nuove destre” privilegiando una contestualizzazione storica attenta alla loro dimensione internazionale e alle loro radici nazionali, interrogandosi sulle loro specificità e focalizzando al tempo stesso gli elementi che ne accomunano le culture politiche.
Il quinto seminario sarà dedicato a network e connessioni intellettuali transnazionali.


Nato a Cercemaggiore, in provincia di Campobasso, nel 1875, Michele Testa si trasferì a Roma agli inizi del Novecento come capostazione delle Ferrovie dello Stato. Socialista e cooperatore realizzò le prime venticinque case della Cooperativa Tor Sapienza per l’edilizia popolare rurale. Il 20 maggio 1923 poté essere inaugurata la borgata di Tor Sapienza con una scuola, una farmacia e una condotta medica. Antifascista, fu arrestato nel 1935 e condannato a un anno di confino a Padula in provincia di Salerno. Fu nuovamente inquisito tra il 1939 e il 1940 e recluso nel carcere di Regina Coeli. Morì a Roma il 24 settembre 1944. Le sue carte sono conservate dalla Fondazione Gramsci.


Gli studi sul paesaggio agrario di Emilio Sereni restano tuttora di grande attualità. La storia dei territori è la storia del suolo modellato dal lavoro dei contadini, delle trasformazioni fondiarie, degli ordinamenti colturali, degli insediamenti e delle infrastrutture, dei rapporti di produzione, con esiti che si caricano di valenze sociali, culturali e visive.
Il libro raccoglie contributi sull’eredità di Sereni che testimoniano l’attualità della sua lezione, la robustezza delle sue argomentazioni e il fascino che il mondo delle campagne non smette di esercitare.


Seminario organizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione presso la Casa della Memoria e della Storia in collaborazione con Biblioteche di Roma, l’ANPI-Comitato Provinciale Roma e con l’ANED-Associazione nazionale ex-deportati nei campi nazisti.


Nel 125° anniversario della nascita e a cinquant’anni dalla scomparsa di Ranuccio Bianchi Bandinelli (1900-1975), il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena promuove un convegno di studi a lui dedicato. I contributi analizzeranno la sua poliedrica personalità, approfondendo il legame con Siena e la Toscana, l’approccio innovativo alla storia dell’arte antica, il ruolo di promotore del rinnovamento dell’archeologia, la sua vocazione politica, il contributo istituzionale, la rilevanza del suo lavoro scientifico. Il convegno è organizzato con la collaborazione della Associazione Bianchi Bandinelli e la Fondazione Gramsci.


Le attuali crisi hanno generato un diffuso senso di incertezza. La storia non ci pare più procedere per tornanti e cesure dotate di senso, in una direzione di progressiva civilizzazione. E così, per evitare lo smarrimento, finiamo per trovare rifugio in un eterno presente della memoria e chiediamo agli storici di farsi divulgatori, narratori di piccole vicende individuali, risarcitori dei feriti dalla storia, di addolcire il senso di rottura tra riconoscere e comprendere. L’autore riflette su quanto chiediamo oggi alla storia e su quanto gli storici possono aiutarci a non cedere alla tentazione di manipolarla.


Retribuzioni salariali, scelte di consumo, eredità o matrimoni: il potere fiscale dello Stato influisce profondamente sulla vita della popolazione. Attraverso la riscossione di entrate, gli Stati creano delle obbligazioni reciproche tra i cittadini e imprimono il proprio marchio sulle relazioni private pubbliche. Chi paga, quanto e in che modo, è e rimarrà oggetto di controversie.
Il libro traccia una sintesi della storia del prelievo fiscale e delle sue dinamiche in Italia dal 1945 a oggi. L’autore individua vari momenti significativi, dalla riforma Vanoni del 1951 alle riforme degli anni Settanta, fino all’austerity del nuovo millennio, e considera il conflitto tra evasori e tartassati come un fattore decisivo della crisi dei partiti.


Da martedì 22 a lunedì 28 aprile appuntamento a Ghilarza con l’ottava edizione della Settimana Gramsciana: sedici appuntamenti per ricordare l’intellettuale e politico e rilanciare l’attualità del suo pensiero attraverso dibattiti, conferenze, presentazioni di libri, visite guidate, proiezioni, spettacoli e concerti. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Casa Museo di Antonio Gramsci e il Propagazioni Festival di Oristano e sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna, dal Comune di Ghilarza, dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione di Sardegna, dalla Fondazione Gramsci e dalla Fondazione Berlinguer.


Per il terzo anno consecutivo, Roma Capitale festeggia i valori della Resistenza e per il suo 80°anniversario lo fa con un programma ancora più ricco e rivolto a tutte le fasce della cittadinanza. Dal 25 al 27 aprile 80 appuntamenti, tra concerti, dialoghi, lezioni aperte, letture, spettacoli, proiezioni e mostre. Una grande festa nelle strade e nelle piazze del quartiere San Lorenzo, uno dei luoghi della città protagonista della Resistenza romana. In queste giornate si festeggiano i valori di libertà, uguaglianza e democrazia che hanno acceso migliaia di donne e uomini tra il 1943 e il 1945, che hanno lottato al fianco degli Alleati, gettando le basi per la nascita della Repubblica e della nostra Costituzione. Saranno protagonisti storici, studiosi, giornalisti, artisti e saranno protagonisti i cittadini romani, per celebrare uno dei momenti più significativi della nostra storia, un evento cruciale non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.
Festa della Resistenza 2025 è promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali e in collaborazione con Municipio Roma II, Istituzione Biblioteche di Roma, Casa della Memoria e della Storia, Archivio Flamigni, Fondazione Gramsci, Siae e SoundReef. Media Partner la Repubblica. Mobility partner Atac. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Il programma è coordinato da Silvia Barbagallo con il contributo scientifico di Michela Ponzani.


Appuntamento al Cimitero Acattolico di Roma per la deposizione della corona di fiori nella ricorrenza dell’ottantottesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci. Nell’occasione verrà eseguita dal vivo l’Aria dalla Suite per orchestra n. 3 in Re maggiore BWV 1068 di Johann Sebastian Bach.


Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta il terrorismo entrò a far parte della quotidianità di milioni di italiani e venne percepito come una minaccia in grado di mettere in pericolo la democrazia. Attraverso l’analisi dei documenti d’archivio, degli atti parlamentari, della stampa di partito e delle riviste giuridiche specializzate, il volume ricostruisce il dibattito politico attorno alla risposta legislativa e operativa dello Stato italiano agli eventi che, dal sequestro Moro al caso Dozier, sconvolsero il nostro paese.


La Fondazione promuove un ciclo di seminari per approfondire la conoscenza delle forze politiche di destra che, in molti paesi europei, hanno eroso i consensi delle forze moderate e centriste, ambendo a, e in alcuni casi occupando, posizioni di governo. Si tratta di un fenomeno politico duraturo, plurale e articolato, fortificatosi nell’ultimo decennio. L’obiettivo è di discutere l’ascesa di queste “nuove destre” privilegiando una contestualizzazione storica attenta alla loro dimensione internazionale e alle loro radici nazionali, interrogandosi sulle loro specificità e focalizzando al tempo stesso gli elementi che ne accomunano le culture politiche.
Il quarto seminario sarà dedicato ai casi portoghese, spagnolo e alle reti transnazionali delle destre europee.


Seconda tappa della presentazione del “Il Civico giusto dedicato a Luchino Visconti”, iniziativa promossa da RomaBPA, dal Municipio II di Roma Capitale e da Memorie. Roma: una città, mille storie, in collaborazione con la Fondazione Gramsci.
Una storia di impegno e di coraggio. Uno dei più grandi registi italiani e la sua casa romana al centro di una storia di resistenza poco conosciuta. Nella Villa Visconti trovarono riparo, durante l’occupazione nazifascista, alcuni tra i protagonisti dell’Italia democratica.
Voce narrante Alessio Boni


La tragica storia dei sette fratelli Cervi, fucilati dai militi fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943, costituisce uno dei miti più potenti della storia dell’Italia contemporanea.
Questo libro ricostruisce le loro storie: indaga l’universo contadino in cui vissero; segue i diversi percorsi che li portarono all’opposizione al fascismo, al rifiuto della guerra, alla scelta partigiana, fino all’arresto e alla fucilazione; ripercorre gli anni successivi, nei quali ha preso forma la narrazione del loro sacrificio e si è strutturato il loro mito, rivelando difformità e conflitti che emergono dall’analisi del rapporto fra storia e celebrazione.


Medico, docente universitario, dirigente politico e parlamentare, Giovanni Berlinguer (1924-2015) è stato un riferimento scientifico e culturale nel dibattito nazionale e internazionale sulle politiche della salute. Ricordato per il suo apporto alla realizzazione delle tre leggi sanitarie del 1978, il suo contributo si colloca in uno spazio più ampio, per il carattere transnazionale della sua azione e per la molteplicità dei campi in cui è intervenuto.
Il volume ne ripercorre la biografia e offre una sintesi del suo pensiero e del contesto in cui ha operato, facendo ricorso ai suoi scritti, alle interviste, ai discorsi pubblici e ai documenti conservati nel suo archivio.


Il libro ricostruisce il clima del “lungo dopoguerra” nel quale gli scritti di Gramsci cominciarono a esercitare la loro ininterrotta influenza.
Il confronto si dispiegò tra chi tendeva a promuovere un nuovo pensiero marxista innestato sulle correnti progressive della cultura italiana e chi coltivava strategie culturali di impianto antistoricista e “radicale”. La costruzione di una genealogia del marxismo italiano fu promossa da Togliatti attraverso le riviste del Pci; percorsi alternativi furono seguiti da figure come Elio Vittorini, Franco Fortini, Raniero Panzieri, Mario Tronti e Alberto Asor Rosa.
A ottant’anni dalla nascita della Repubblica le ragioni della contesa appaiono di rinnovato interesse.


Dall’8 febbraio al 30 marzo, la Casa del Parco delle Energie ospita la mostra “Viscosa di Roma. 100 anni di storie, lotte e natura all’ex Snia”. Un’occasione per conoscere un secolo di storia industriale, sociale e politica di Roma, attraverso documenti, fotografie e testimonianze.
La mostra promossa dal Centro di Documentazione Maria Baccante e dal Forum Parco delle Energie, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, racconta la storia della fabbrica di seta artificiale aperta nel 1923 e chiusa nel 1955 e i settant’anni successivi.


Seminario di studi presso la Facoltà di Scienze sociali dell’Università di Tirana.
Presentazione dell’edizione albanese de La questione meridionale di Antonio Gramsci.
In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, la Fondazione Gramsci di Puglia e il patrocinio della Regione Puglia.


La Fondazione promuove un ciclo di seminari per approfondire la conoscenza delle forze politiche di destra che, in molti paesi europei, hanno eroso i consensi delle forze moderate e centriste, ambendo a, e in alcuni casi occupando, posizioni di governo. Si tratta di un fenomeno politico duraturo, plurale e articolato, fortificatosi nell’ultimo decennio. L’obiettivo è di discutere l’ascesa di queste “nuove destre” privilegiando una contestualizzazione storica attenta alla loro dimensione internazionale e alle loro radici nazionali, interrogandosi sulle loro specificità e focalizzando al tempo stesso gli elementi che ne accomunano le culture politiche.
Il terzo seminario sarà dedicato all’esame dei casi polacco, romeno e ungherese.


Nella primavera del 2022 sono stati ritrovati tre temi del liceale Antonio Gramsci risalenti all’anno scolastico 1910-1911. Il suo curriculum scolastico era stato accidentato e discontinuo fin dalle elementari – nonostante l’ottimo rendimento – a causa dell’arresto del padre che aveva precipitato la famiglia in una situazione di povertà estrema. Anche da questa personale esperienza di privazioni matura l’idea della cultura come strumento di emancipazione degli ultimi. Prendendo spunto da questi preziosi documenti giovanili, Gad Lerner e Silvia Truzzi hanno portato in scena uno spettacolo in tre parti che ripercorre i primi anni della vita del politico sardo. Lo spettacolo è stato realizzato nel 2023 dalla Loft Produzioni con la collaborazione della Fondazione Gramsci.


Lunedì 24 febbraio alle ore 19.30 la Casa del Cinema presenta il volume “Luchino Visconti – Epistolario 1920-1961” a cura di Caterina d’Amico de Carvalho e Alessandra Favino. Il grande cineasta è raccontato attraverso le sue lettere, scritte e ricevute nel corso di una carriera che ha segnato l’arte, lo spettacolo e il cinema del Novecento. Ne parleranno con il pubblico le curatrici, il regista Marco Tullio Giordana e Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna ed editore del volume.
Alle ore 20.30 ci sarà la proiezione di “Rocco e i suoi fratelli”.


Nella ricorrenza dei 75 anni dall’eccidio di Melissa, Fondazione ISEC, Fondazione Gramsci e Fondazione Corrente organizzano una giornata di studio sul rapporto tra intellettuali, politica e lotte sociali nel Mezzogiorno negli anni Cinquanta. Nella pausa dei lavori sarà possibile visitare la mostra Melissa. Una strage dimenticata.


Gli obiettivi del progetto riguardano la salvaguardia e la valorizzazione di beni archivistici e bibliografici. L’idea è quella di tutelare beni culturali, migliorare le offerte e i servizi attraverso attività di catalogazione, inventariazione e digitalizzazione.
Ogni soggetto contribuirà a salvaguardare il patrimonio archivistico e bibliografico di cui è custode e ad arricchire le conoscenze sulla storia del Novecento.


La sezione Mostre digitali propone sia percorsi appositamente ideati per la fruizione online sia la rielaborazione dei percorsi espositivi realizzati dalla Fondazione Gramsci in spazi museali.
La sezione è inaugurata dalla mostra “Togliatti fotografo”: un omaggio nel sessantesimo anniversario della sua morte.


La Fondazione Gramsci promuove un ciclo di seminari per approfondire la conoscenza delle forze politiche di destra che, in molti paesi europei, hanno eroso i consensi delle forze moderate e centriste, ambendo a, e in alcuni casi occupando, posizioni di governo. Si tratta di un fenomeno politico duraturo, plurale e articolato, fortificatosi nell’ultimo decennio. L’obiettivo è di discutere l’ascesa di queste “nuove destre” privilegiando una contestualizzazione storica attenta alla loro dimensione internazionale e alle loro radici nazionali, interrogandosi sulle loro specificità e focalizzando al tempo stesso gli elementi che ne accomunano le culture politiche.
Il secondo seminario sarà dedicato all’esame dei casi austriaco, tedesco e dei paesi scandinavi.


L’ombra del fascismo ha spesso invaso la vita pubblica dell’Italia repubblicana. Per le forze democratiche, la dittatura di Mussolini è stata un costante punto di riferimento negativo da cui prendere le distanze. Lo spettro del fascismo è stato frequentemente evocato per mettere in guardia dal ritorno di nuove forme di autoritarismo. Al tempo stesso, innumerevoli periodici, romanzi, film, fumetti e programmi televisivi hanno raccontato l’esperienza storica del fascismo italiano, rappresentandola attraverso ricorrenti cliché narrativi, solo parzialmente corrispondenti alla realtà storica.


Ricorderemo Rossana Platone – tanti momenti della sua vita, il suo lavoro, gli affetti, la militanza politica e nelle associazioni culturali – invitando a intervenire chi l’ha conosciuta da vicino.


L’archivio di Renato Sandri – acquisito dalla Fondazione Gramsci nel settembre 2024 – è una preziosa fonte per la conoscenza delle relazioni internazionali del Pci. L’incontro sarà l’occasione per presentare un primo nucleo di documenti e soffermarsi sui principali momenti della sua biografia di partigiano e dirigente politico formatosi nel Pci di Togliatti, profondo conoscitore dell’America Latina, protagonista dell’elaborazione internazionalista del suo partito a partire dagli anni Sessanta.


Il volume ricostruisce la lunga e poliedrica biografia intellettuale di Mario Alighiero Manacorda (1914-2013), rappresentante di spicco della pedagogia marxista, militante del Pci, pioniere della storia sociale dell’educazione e dell’iconografia storico-educativa, originale interprete della storia dell’educazione sportiva e convinto sostenitore della laicità.


Jacques Delors fu Presidente della Commissione Europea dal 1985 al 1995. A quarant’anni dall’inizio del suo mandato e nel centenario della sua nascita, questo convegno internazionale riunisce studiose, studiosi e protagonisti della politica europea per riflettere sul suo ruolo e sull’impatto delle sue Commissioni. L’obiettivo è duplice: esaminare la figura di Delors, e discutere le trasformazioni dell’Europa contemporanea, segnate dalla globalizzazione neoliberale, la fine della Guerra Fredda e l’emergere delle questioni ambientali, in un periodo cruciale per la cooperazione europea.


ll volume raccoglie due tra gli ultimi scritti di Franco De Felice. I saggi, introdotti e commentati dal curatore, esplorano grandi questioni della storia del Novecento, quali la crisi dello Stato-nazione, la guerra civile e la cittadinanza democratica e restituiscono in particolare la sua riflessione, densa e rigorosa, sul ruolo svolto dall’antifascismo nella fondazione della democrazia postbellica su scala europea.


Medico, docente universitario, dirigente politico e parlamentare, Giovanni Berlinguer è stato un riferimento nazionale e internazionale sulle politiche della salute. Molteplici i suoi ambiti di intervento: inchieste sulle condizioni delle periferie e dei luoghi di lavoro, politiche sanitarie e della scienza, battaglie per l’ambiente, la bioetica. Il volume ne ripercorre il profilo intellettuale attraverso scritti, interviste, discorsi pubblici e documenti  d’archivio.


L’intera collezione di Rinascita è consultabile e interrogabile nella sezione Periodici online della Fondazione Gramsci.
Fondata e diretta da Palmiro Togliatti, La Rinascita, come si chiamò in origine, iniziò le pubblicazioni nel giugno 1944. Assunse da subito il ruolo di principale organo di elaborazione e diffusione della politica culturale del Partito comunista italiano. Ebbe una cadenza mensile fino a maggio del 1962, quando divenne settimanale. Nel 1965 accolse come supplemento mensile la rivista Il Contemporaneo. Sospese le pubblicazioni nell’agosto del 1989, per riprenderle con un nuovo formato e una nuova numerazione nel gennaio 1990; cessò le pubblicazioni nel marzo 1991.


Nella sua breve vita – morì a 42 anni il 19 febbraio 1966 – Luciano Romagnoli è stato per più di vent’anni un protagonista delle lotte promosse dal movimento contadino italiano e un dirigente sindacale e politico che coniugò riscatto sociale e costruzione della democrazia in una visione allo stesso tempo nazionale e internazionale. Organizzatore della Resistenza nelle campagne della provincia di Bologna già all’indomani dell’8 settembre 1943, assunse la direzione del sindacato dei braccianti della Cgil quando non aveva ancora compiuto 24 anni. Guidò le drammatiche lotte dei contadini del Settentrione e del Mezzogiorno fino alla morte di Giuseppe Di Vittorio. Membro della Direzione del Partito comunista italiano dal 1956, eletto alla Camera dei deputati nel 1958 e nel 1963, seguì le grandi trasformazioni economiche e culturali degli anni Cinquanta e Sessanta battendosi per connettere le lotte sindacali, politiche e civili dentro una concezione dell’emancipazione di carattere universale.


Cerimonia di premiazione della VIII edizione del Premio internazionale Alberto Cardosi, organizzata con il patrocinio del Comune di Latina, in collaborazione con l’Associazione Culturale Alberto Cardosi, il Centro Studi Angelo Tomassini, la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, il CE.R.SI.TE.S. di Sapienza Università di Roma.
Nato nel 1971, Alberto Cardosi è stato un militante politico e un organizzatore culturale della provincia pontina. Appassionato lettore di Gramsci, ha approfondito la conoscenza dei suoi scritti nel corso degli studi universitari. La sua tesi di laurea – Il popolo nel pensiero del giovane Gramsci – è stata pubblicata nel 2014 all’indomani della sua morte.
Il premio, destinato a tesi di laurea triennali o magistrali dedicate a Gramsci, verrà assegnato ad Antonio Viteritti, autore della tesi intitolata Il concetto di rivoluzione passiva nel pensiero di Antonio Gramsci.


A partire dagli anni Cinquanta l’Italia è diventata rapidamente una potenza industriale di primo piano e i suoi cittadini hanno avuto accesso a livelli di benessere mai conosciuti prima di allora. L’espansione spesso incontrollata degli agglomerati urbani e industriali e l’abbandono delle aree interne hanno però alterato gli equilibri fra insediamenti umani e matrici ambientali. Esaminando fonti in buona parte inedite e confrontandosi con una vasta letteratura, il libro analizza il modo in cui la società italiana scoprì l’altro volto del benessere, cioè gli impatti distruttivi dello sviluppo sui cicli naturali, e provò a fronteggiarne cause e conseguenze.


Convegno organizzato su iniziativa dell’Associazione Ex Parlamentari della Repubblica in collaborazione con l’Istituto Luigi Sturzo e la Fondazione Gramsci. Relazioni storiche e testimonianze ripercorreranno l’itinerario politico, intellettuale e sentimentale di Marisa Cinciari (1921-2023) e Franco Rodano (1920-1983). Dall’attività nelle formazioni antifasciste cattoliche e la comune esperienza nella Resistenza a Roma alla militanza nel Partito della sinistra cristiana e nel Partito comunista, ai loro peculiari e distinti contributi alla vita civile, politica e culturale italiana.


I saggi e le testimonianze che compongono il volume raccontano il lavoro intrapreso da Diego De Donato intorno alla fine degli anni Quaranta e momenti della storia delle case editrici da lui fondate a Bari: la Leonardo da Vinci (1949-1965) e la De Donato (1966-1983). Autori: Francesco Giasi, Felice Blasi, Franco Buono, Ferdinando Pappalardo, Gabriella Bonacchi, Giuseppe Cotturri, Piero Di Siena, Marcello Montanari, Michele Ciliberto, Carlo Spagnolo, Isidoro Davide Mortellaro, Luciano Canfora, ChIara Saraceno, Antonio Resta, Sebastian Mattei; con un inserto fotografico su Diego De Donato, un inserto sulla grafica editoriale, i cataloghi storici delle due case editrici.


L’archivio di Guido Calvi – acquisito con atto di donazione del 20 novembre 2024 – è costituito da 115 faldoni e contiene documenti relativi alla sua attività di avvocato penalista e di parlamentare. Guido Calvi è nato a Pescara nel 1940 e ha studiato all’Università “La Sapienza” dove si è laureato nel 1964. Ha insegnato presso le università di Salerno e di Camerino. Senatore della Repubblica dal 1996 al 2008, è stato membro non togato del Consiglio superiore della magistratura dal 2010 al 2014. Tra i processi più celebri da lui seguiti si segnalano quelli riguardanti la morte di Pier Paolo Pasolini, il delitto del Circeo, le stragi di Peteano, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Treno Italicus, Stazione di Bologna e Rapido 904; i processi alle Brigate rosse; la difesa di Aléxandros Panagoúlis e di Luis Corvalan.


La rivista iniziò le pubblicazioni con il sottotitolo “Settimanale di cultura” sotto la direzione di Romano Bilenchi, Carlo Salinari e Antonello Trombadori; fu una delle più importanti riviste di dibattito culturale tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Nel marzo del 1958 (con il comitato direttivo formato da Renato Guttuso, Carlo Melograni, Velso Mucci, Carlo Salinari, Albe Steiner, Antonello Trombadori e Glauco Viazzi) divenne rivista mensile e cambiò formato. Cessò le pubblicazioni come rivista autonoma nel dicembre 1964 divenendo supplemento mensile del settimanale “Rinascita”.


L’«Arbeiter-Illustrierte-Zeitung» (AIZ) è stata una delle riviste illustrate più diffuse degli anni Venti e Trenta. Fondata a Berlino nel 1921 da Willi Münzenberg – massimo dirigente del Soccorso Operaio Internazionale – si occupò di ogni aspetto della politica e della cultura attraverso una innovativa combinazione di testo e immagini. Ebbe successo grazie al contributo di importanti fotografi e di John Heartfield, autore di fotomontaggi propagandistici. Nel 1933 la redazione fu trasferita prima a Praga poi a Parigi dove cessò le pubblicazioni nel 1938. Il progetto di digitalizzazione e pubblicazione online dell’AIZ è stato promosso dall’Istituto Italiano di Studi Germanici, in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e la Fondazione Gramsci.


Il convegno è promosso dall’Istituto Sturzo, dalla Fondazione Matteotti, dalla Fondazione Basso, dalla Fondazione Socialismo, dalla Fondazione Gramsci, da Mondoperaio, da Il Mulino, dalla Fondazione Circolo Rosselli e da Le Carte e la storia, in collaborazione con la rivista Mondoperaio.


Il convegno, organizzato dalla Fondazione Gramsci di Puglia in collaborazione con la Fondazione Istituto Gramsci di Roma, si muove tra ricerca storica, progetti di valorizzazione delle fonti, progetti di storia pubblica, usi pubblici del passato, narrazioni e memorie sollecitate dal Centenario, per riflettere sulle dinamiche complesse che attraversano la memoria pubblica repubblicana. Per l’occasione sarà allestita una mostra fotografica sul PCI in Puglia.


La Fondazione Gramsci promuove un ciclo di seminari per approfondire la conoscenza delle forze politiche di destra che, in molti paesi europei, hanno eroso i consensi delle forze moderate e centriste, ambendo a, e in alcuni casi occupando, posizioni di governo. Si tratta di un fenomeno politico duraturo, plurale e articolato, fortificatosi nell’ultimo decennio. L’obiettivo è di discutere l’ascesa di queste “nuove destre” privilegiando una contestualizzazione storica attenta alla loro dimensione internazionale e alle loro radici nazionali, interrogandosi sulle loro specificità e focalizzando al tempo stesso gli elementi che ne accomunano le culture politiche.
Il primo seminario sarà dedicato all’esame dei casi italiano e francese.



Sono state portate a termine le attività di schedatura sintetica informatizzata, di articolazione delle serie e di ricondizionamento dell’intero archivio storico acquisito dalla Fondazione Gramsci nel 2023: 4580 fascicoli conservati in 373 buste.
Sono state individuate le serie relative agli organismi dirigenti, ai settori di lavoro, all’attività internazionale e alla partecipazione ad enti collettivi nazionali ed internazionali; altra documentazione è stata ordinata in serie annuali e in partizioni tematiche.
I lavori proseguiranno con l’obiettivo di definire ulteriormente la struttura del fondo ed elaborare gli strumenti di ricerca per la consultazione. 

Artefice della Resistenza all’occupazione tedesca di Roma, Medaglia d’argento al valor militare, tra i principali animatori della politica culturale del Partito comunista italiano guidato da Palmiro Togliatti: Antonello Trombadori è stato giornalista, critico d’arte, poeta, ma innanzitutto partigiano. Mirko Bettozzi ne ripercorre l’itinerario biografico e politico sulla base di testimonianze dirette e documenti inediti, facendo emergere la personalità di una figura chiave della cultura dell’Italia democratica del secondo dopoguerra.


In occasione del 120° anniversario della morte, il convegno ripercorre i principali aspetti del pensiero di Antonio Labriola, considerato come una figura di spicco del marxismo italiano e del socialismo europeo. Le relazioni approfondiscono la lettura dell’epoca borghese e nodi teorici come la filosofia della praxis, la teoria della storia, il ruolo degli intellettuali, la linguistica e la pedagogia sociale. Sarà inoltre proposto un bilancio sulle edizioni, lo stato degli studi, la ricezione nazionale e internazionale.


in collaborazione

Il convegno, organizzato dalla Fondazione Gramsci di Puglia in collaborazione con la Fondazione Istituto Gramsci di Roma, si muove tra ricerca storica, progetti di valorizzazione delle fonti, progetti di storia pubblica, usi pubblici del passato, narrazioni e memorie sollecitate dal Centenario, per riflettere sulle dinamiche complesse che attraversano la memoria pubblica repubblicana. Per l’occasione sarà allestita una mostra fotografica sul PCI in Puglia.


Il 2024 è l’occasione di un doppio centenario, politico e cinematografico: la morte di Lenin e l’uscita di Kinoglaz del regista Dziga Vertov. La morte di Lenin segna tragicamente la fine dell’utopia rivoluzionaria. Raccontata attraverso monumenti, opere d’arte e film, la figura di Lenin continua a rivendicare il suo posto nella storia della Russia moderna. Kinoglaz è la punta più avanzata dello sperimentalismo di Vertov: non un film compiuto ma un work in progress interattivo e partecipativo che apre nuovi spazi pubblici, che ha alimentato il lavoro delle avanguardie artistiche e del cinema indipendente.
Sono i temi dell’ottava edizione de Il progetto e le forme di un cinema politico, promossa dall’AAMOD in collaborazione con la Fondazione Gramsci.


La strage di Melissa del 29 ottobre 1949 è un momento tragico della storia italiana del secondo dopoguerra che consente di ripercorrere più in generale la storia del Mezzogiorno caratterizzata da conflitti e speranze di riscatto. Nella ricorrenza dei 75 anni dalla strage, la Fondazione Corrente esporrà nella propria sede una selezione di scatti che Ernesto Treccani realizzò a poche settimane dall’eccidio, accompagnati da documenti inediti e lettere. La mostra è organizzata dalla Fondazione ISEC e dalla Fondazione Corrente, in collaborazione con la Fondazione Gramsci e con il patrocinio della Fondazione Cariplo.


La mostra racconta un ventennio di profonde trasformazioni della Puglia, attraverso gli obiettivi di giovani fotografi militanti dell’epoca, offrendo una prospettiva intima e colletti-va delle vicende umane, dei paesaggi e delle storie. Un racconto visivo della condizione economica e sociale, dell’evoluzione culturale e delle lotte sociali che hanno caratterizzato la regione in quegli anni.
Foto di: Angelo Angelastro, Luigi Chiriatti, Paolo Covella, Giampiero De Robertis, Paolo Miraglino, Giuseppe Mirizzi, Alberto Muciaccia, Aldo Muciaccia, Maurizio Sciarra; a cura di Aldo Muciaccia