

Delio Gramsci
Mosca, 1924-1981. Primogenito di Antonio e Giulia Schucht. Gramsci seppe della gravidanza di Giulia alla fine di febbraio 1924 mentre risiedeva a Vienna. In seguito alla crisi politica apertasi con la scomparsa di Giacomo Matteotti, non poté trovarsi a Mosca alla nascita del figlio (10 agosto), avendo rinunciato alla partenza prevista in concomitanza con il V Congresso dell’IC (giugno-luglio 1924), e vide per la prima volta Delio sette mesi dopo, quando partecipò al V Plenum dell’IC (marzo-aprile 1925). Il bambino venne a Roma con la madre e le zie Eugenia e Tania dal 23 ottobre 1925 al giugno 1926, abitando con loro in via Trapani, mentre il padre mantenne la residenza nell’adiacente via Morgagni. Nel giugno 1926 trascorse tre mesi in Alto Adige con la zia Eugenia. Nella seconda metà di agosto – dopo la partenza di Giulia per Mosca – Gramsci lo raggiunse a Trafoi e vi rimase per circa una settimana, in compagnia di Tania. Da qui Delio ed Eugenia rientrarono a Mosca ai primi di settembre e non rivide più il padre. Seppe che era stato imprigionato soltanto dopo la sua morte. Ammalatosi di tubercolosi, nel 1940 fu ricoverato in un sanatorio negli Urali. Nel 1941, con l’avanzata delle truppe tedesche verso Mosca, Togliatti lo portò con sé a Ufa. Iscrittosi al ginnasio della Marina militare di Baku, nel dopoguerra rimase nei ranghi della Marina militare sovietica. Insegnò balistica all’Accademia navale di Kaliningrad e raggiunse il grado di colonnello. Nel novembre 1947, in occasione nel decimo anniversario della morte del padre, visitò l’Italia con il fratello Giuliano, e vi soggiornò per circa sei mesi; a loro venne consegnato il Premio Viareggio per le Lettere dal carcere, assegnato nell’agosto. Dalla moglie Zinaida ebbe due figlie: Nadeska e Renata.