PAGINA BIOGRAFIE I coniugi Schucht
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Gli Schucht era una famiglia rivoluzionaria. Apollon Aleksandrovič (1861 – 1933) e Julija Grigor′evna Hirschfeld (1860 – 1942) si erano conosciuti nel 1885 in un circolo rivoluzionario a San Pietroburgo e pochi mesi dopo si sposarono. Lui era figlio del comandante della guardia imperiale dei corazzieri; lei di un avvocato ebreo originario dell’Ucraina (per potersi sposare s’era convertita alla religione ortodossa). Dal matrimonio nacquero Nadja, detta Nadine (1885-1919), Tat′jana, Evgenija, Anna detta Asja (1893-1963), Julija e Viktor (1899-1954).
Nel 1887 Apollon fu arrestato e tradotto a San Pietroburgo, nella stessa casa di pena in cui era recluso Aleksandr Ul′janov, fratello di Lenin, condannato alla pena capitale e giustiziato. In quella occasione Julija (detta Lula) conobbe la madre dei due giovani rivoluzionari.
Dopo 8 mesi di detenzione, Apollon fu inviato al confino in Siberia, dove la famiglia lo seguì. All’inizio degli anni Novanta gli Schucht tornano a Samara, dove ritrovarono la famiglia Ul′janov, qui si rinsaldò l’amicizia con Lenin, che sarà padrino di battesimo di Anna. Nel 1894 la famiglia emigrò in Svizzera, dapprima a Zurigo, poi a Ginevra – qui ritrovò Lenin e sua moglie Nadežda K. Krupskaja. Nel 1903, a causa della cagionevole salute di Tatiana, si trasferirono a Montpellier e nel 1908 a Roma. Via via che le ragazze si diplomavano, rientravano in Russia. I coniugi Schucht lasciarono l’Italia nel 1916. Nell’aprile del 1917 Apollon si iscrisse al partito bolscevico. Entrambi collaborarono al giornale «Bednota» (Povertà), fondato nel marzo del 1918, che aveva un largo seguito tra i contadini.