PAGINA BIOGRAFIE Isacco Schreider
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1862 – dopo il 1952. Membro del partito socialista-rivoluzionario russo (es-er), fratello del più noto Grigorij Šrejder. Espulso dalla Russia per le sue idee, venne in Italia con la moglie Berta Pipek. A Napoli nel 1903 nacque il primo figlio, Valentin; a cui seguirono Natalia (1908) e Lydia (1909). Dopo la rivoluzione di febbraio del 1917, tornò in Russia con il fratello e divenne membro del Soviet di Pietrogrado, ma nel 1919 tornò in Italia. Tatiana Schucht abitava dagli Schrejder quando incontrò Gramsci per la prima volta (1925) e vi abitò di nuovo negli anni 1930-32. Gramsci, nelle sue lettere, ricorda più volte con ironia «il vecchio Isacco», ma il 15 giugno 1931 parla con partecipazione del suicidio della figlia minore, Lydia, ricordandola come “giovinetta seria e studiosa e anche modesta”. Dopo la Liberazione riprese la collaborazione con la «Critica sociale» e con i quotidiani socialdemocratici l’«Umanità» e la «Giustizia». Nel 1952, ormai novantenne, scrisse il pamphlet La dittatura del proletariato e il lavoro forzato nella dottrina bolscevica.