Ieri si è spenta, all’età di 102 anni, Marisa Cinciari Rodano, una delle personalità più rilevanti della storia della Repubblica, alla cui crescita democratica ha dato un contributo determinante con la sua instancabile opera per la piena cittadinanza delle donne.
Nata il 21 gennaio 1921, partecipa a Roma alla resistenza contro i nazifascisti nelle file del Movimento dei Cattolici Comunisti e nei Gruppi di difesa della donna. Dopo lo scioglimento della Sinistra cristiana aderisce nel 1946 al Partito comunista. Sposatasi con Franco Rodano nel 1944, inizia un’intensa attività nelle associazioni femminili (l’UDI), nel partito e nelle istituzioni, divenendo consigliera comunale, poi deputata (1948-1968) e senatrice (1968-1972), infine parlamentare europea (1979-1989). È stata la prima donna italiana a essere eletta vicepresidente della Camera, carica che ha ricoperto dal 1963 al 1968. Partecipa, dopo lo scioglimento del PCI, con spirito innovatore alle vicende della sinistra italiana e anima una rete di decine di associazioni femminili per promuovere la democrazia paritaria.
Questo sintetico profilo biografico non rispecchierebbe il nucleo più autentico della figura di Marisa se non si sottolineasse che è stata la passione coinvolgente e tenace per la libertà delle donne a contraddistinguere la sua ricca esperienza politica. Nella sua casa, luogo dal fascino indimenticabile, fino all’ultimo si sono tenuti incontri, scambi, colloqui per decidere e programmare iniziative politiche. Fino all’ultimo ha inteso affermare con grande lucidità che la democrazia o si fonda sulla partecipazione piena delle donne o è monca. In lei salutiamo commossi una Madre della Repubblica.
IN RICORDO DI MARISA RODANO
3 Dicembre 2023