COSENZA VIA SAN VINCENZO GRAVINA 12 – ORE 20,30
a cura dell'Associazione Ottavomiglio
Prologo, atto unico ed epilogo di Piero Zucaro, regia di Fernando Maraghini
La Fondazione Istituto Gramsci con l’International Gramsci Society-Italia, il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani e con l’Associazione culturale Terra Gramsci-Sardegna ha contribuito alla consulenza scientifica dello spettacolo presentato in prima nazionale dall’associazione culturale Ottavomiglio Laboratorio teatrale “Gramsci Antonio, detenuto – Dramma, evocazioni e morte dell’Uomo di Turi”, realizzato per il 75° anniversario della morte di Gramsci, con la regia di Fernando Maraghini e l’interpretazione dell’attore protagonista Andrea Biagiotti.
Lo spettacolo è andato in scena nel Chiostro dell’Archivio di Stato, venerdì 27 e sabato 28 aprile alle 20.30. La rappresentazione inserita all’interno della XIV Settimana della Cultura è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Lo spettacolo sarà esportato in altre regioni italiane, a cominciare dalla Toscana, regione di provenienza del regista e dell’attore protagonista. Anche la scelta delle musiche, originali e eseguite dal vivo, rientra nelle generale politica dell’allestimento che ha voluto avvalersi di talentuose collaborazioni: brani inediti composti e arrangiati appositamente per lo spettacolo da Mirko Onofrio, musicista conosciuto e apprezzato per le sue grandi doti creative, già noto al pubblico locale e non solo per gli innumerevoli progetti musicali all’attivo e le collaborazioni con altri musicisti calabresi. A eseguire le musiche: Claudia Pochini (flauto), Manuel Reale (oboe), Luigi Covello (violino), Paolo Bennardo (tromba), Gianluca Bennardo (trombone), Angela Canino (violoncello).
La pièce, racconta l’uomo. Il testo è un adattamento dell’opera “L’Uomo di Turi pubblicata da Piero Zucaro quattro anni or sono, quando fondò l’associazione culturale che oggi promuove lo spettacolo. Sotto i ferri del regista Fernando Maraghini e grazie alla riduzione dello stesso autore, quel testo è diventato uno spettacolo condensato in un prologo, un atto unico e un epilogo, dove elementi teatrali, sonori, visivi e corporali si fondono in unica visionaria rappresentazione. Protagonisti del dramma sono Antonio Gramsci, appunto, “detenuto” nel carcere di Turi, e il controverso compagno di cella Unico. Gramsci è interpretato da Andrea Biagiotti. Il personaggio di Unico, è stato completamente inventato, scritto, plasmato, e infine anche interpretato sulla scena dall’autore del testo Piero Zucaro. Tale licenza creativa, oltre a rivelarsi brillante dal punto di vista della caratterizzazione del coprotagonista, è funzionale alla scoperta dell’uomo-Gramsci, alle prese con qualcuno, o qualcosa, che è altro da sé: proprio Unico, quel detenuto campano un po’ rozzo che finisce per diventare, poi, il suo alter-ego. Il resto del cast, eterogeneo per provenienza ed esperienze artistiche degli attori, è formato da: Nando Brusco (Cantastorie), Floriano Canonaco (“Sparafucile”), Virginio Gallo (Coatto calabrese), Carmelo Giordano (Inquisitore), Annamaria Liguori (Madre di Gramsci), Vicky Macrì (“Tania”), Loredana Ponti (“Julca”) e Achille Veltri (Coatto artista).