MOSTRA DOCUMENTARIA
SALA SQUARZINA
La mostra a cura di Marina Marcellini ed Elio Testoni, è stata realizzata dalla Fondazione Gramsci in collaborazione con la Fondazione Teatro di Roma Teatro e con l’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro contemporaneo in occasione del centenario della nascita di Luigi Squarzina e rientra tra le iniziative promosse dal Comitato nazionale istituito dal Ministero della cultura.
La Mostra
Le regie pirandelliane sono rappresentative delle differenti fasi del percorso artistico di Squarzina: dal periodo free-lance (1957) a quello della collaborazione esterna con il Teatro Stabile di Genova (1961), dalla direzione di questo stesso teatro (anni ’60 e ’70) al ritorno alla libera professione (anni ’80 e ’90). Tra i grandi registi del dopoguerra Squarzina è stato l’unico a mettere in scena così tante volte Pirandello, realizzando rilevanti innovazioni interpretative e riscuotendo sempre notevole successo di critica e di pubblico. A Pirandello ha inoltre dedicato cinque corsi universitari: Ideologia, struttura e tecnica in Pirandello (1975-76); Pirandello: Lettura registica di Ciascuno a suo modo (1983-84); Pirandello e la regia (1984-85); Lettura registica de L’uomo, la bestia e la virtù (1989-86); Lettura registica di Liolà (1986-87).
I documenti selezionati provengono dall’Archivio Luigi Squarzina conservato presso la Fondazione Gramsci.La mostra a cura di Marina Marcellini ed Elio Testoni, è stata realizzata dalla Fondazione Gramsci in collaborazione con la Fondazione Teatro di Roma Teatro e con l’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro contemporaneo in occasione del centenario della nascita di Luigi Squarzina e rientra tra le iniziative promosse dal Comitato nazionale istituito dal Ministero della cultura.
Ciascuno degli undici pannelli dà conto delle regie pirandelliane messe in scena. Il percorso si conclude con un pannello dedicato all’attività di Squarzina negli anni della direzione del Teatro di Roma.
L’allestimento
L’esposizione è organizzata in pannelli contenenti la descrizione, le fotografie e le riproduzioni di materiali (locandine, copioni, corrispondenza) delle rappresentazioni delle commedie pirandelliane che Squarzina ha realizzato tra il 1957 e il 1994.
I pannelli stampati su forex sono montati su totem in legno autoportanti costruiti per l’occasione. I supporti, dotati di luce propria, sono posizionati sulla pareti della Sala Squarzina a creare un percorso immaginario tra le 11 messinscena pirandelliane. Un banner della mostra posizionato nel foyer del teatro accoglie i visitatori e li conduce alla mostra.
Luigi Squarzina direttore del Teatro di Roma
Nel 1976 Luigi Squarzina viene chiamato a dirigere il Teatro di Roma. Tra il 1976 e il 1983 cura nove regie continuando a proporre un repertorio di ricerca e di impegno; prosegue la lettura “critica” dei classici come Goldoni (Il ventaglio) e Shakespeare (due edizioni di Misura per misura, con una sua pregevole traduzione, e Timone d’Atene) oltreché del teatro elisabettiano (Il volpone di Ben Jonson) e dei moderni come Bertolt Brecht (Terrore e miseria del Terzo Reich).
Le regie scespiriane e brechtiane sono di grande impegno etico e civile, strettamente correlate alle vicende sociali e politiche della storia d’Italia di quegli anni, ammonitrici circa il pericolo di svolte autoritarie e di perdita della libertà. Questi spettacoli ebbero il plauso del pubblico e l’apprezzamento della critica. Mette in scena anche Il vantone di Plauto nella versione di Pasolini; La celestina di Alfonso Sastre, Casa Cuorinfranto di Bernard Shaw e, soprattutto, suscitando molte polemiche, Il cardinale Lambertini di Alfredo Testoni, cioè il teatro del grande attore che Squarzina considera parte importante del patrimonio teatrale nazionale. Parallelamente alla rappresentazione degli spettacoli organizza grandi mostre (su Erwin Piscator e sul Teatro nella Repubblica di Weimar, su Roma e il teatro nel Settecento, sull’Avanguardia polacca di Tadeusz Kantor); un seminario sul Teatro elisabettiano e un convegno sull’Interpretazione goldoniana.
Altre due sue iniziative sono di straordinaria importanza: dal 1977 la “teatralizzazione dello spazio urbano”, nell’ambito dell’Estate Romana, con Renato Nicolini: le ville e le piazze di Roma diventano luoghi di spettacoli dal vivo dove la gente, che si chiudeva in casa durante gli “anni di piombo”, si riappropria della vita cittadina; la nascita, nel 1982, di quello che oggi è il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, dove il teatro unisce i ragazzi con e senza disabilità; vanno in scena due spettacoli non facili, Gli uccelli di Aristofane e La tempesta di Shakespeare che ricevono, tra gli altri, il plauso del Presidente Pertini e del Papa Giovanni Paolo II.