«Studi Storici», rivista della Fondazione Gramsci, è stata fondata nel 1959. Nel corso della sua esperienza si è mantenuta fedele all’impianto originario di organo di studio e di approfondimento di alto livello scientifico, impegnato nei più diversi ambiti della ricerca storica, con un’ampiezza di interessi sia cronologica sia tematica. “Studi Storici” si configura come una rivista di storia generale, che spazia dall’antichità all’età contemporanea e si occupa dello studio del passato attraverso approcci pluridisciplinari; promuove lo studio critico e filologicamente rigoroso del rapporto tra passato e presente e favorisce la ricerca sui movimenti politici e sociali, le strutture, le idee e le istituzioni, con particolare attenzione ai soggetti e alle dinamiche che nel lungo periodo hanno ispirato e contribuito alla costruzione delle moderne democrazie. Elementi costanti nella sua storia sono anche l’attenzione ai problemi metodologici, il confronto con le storiografie straniere, l’interesse per il dibattito italiano e internazionale; la pubblicazione di approfondimenti su figure di storici.
Il primo direttore della rivista è stato Gastone Manacorda, a cui sono succeduti nel 1967 Rosario Villari e Renato Zangheri, affiancati nel 1971 da Giuliano Procacci ed Ernesto Ragionieri. Ragionieri e Zangheri hanno poi diretto la rivista dal 1973 al 1975. Dopo la morte di Ragionieri nel 1975, la direzione è stata affidata a Villari, coadiuvato da tre condirettori: Franco De Felice, Franco Della Peruta e Mario Mazza (tra il 1977 e il 1978 anche Gabriele Turi). Nel 1983 direttore della rivista è diventato Francesco Barbagallo, che ha mantenuto l’incarico fino al 2016. Dal 2017 “Studi Storici” è diretta da Leonardo Rapone, già condirettore dal 2012. Accanto al direttore opera un Comitato di direzione, coadiuvato da un Comitato editoriale. Una funzione di consulenza è svolta dal Comitato dei garanti. Gli organi della rivista comprendono storici specializzati in differenti aree tematiche e disciplinari. Dalle origini al 1975 la rivista è stata edita dall’Istituto Gramsci; dal 1976 al 1991 dagli Editori riuniti; nel 1992 dalle Edizioni Tritone; dal 1993 al 1998 dalle Edizioni Dedalo. Dal 1999 “Studi Storici” è pubblicata da Carocci editore.
Indicizzazione e ranking
“Studi Storici” è presente in: AIDA-Articoli italiani di periodici accademici, ANALECTA-Spoglio dei periodici italiani, Catalogo italiano dei periodici (ACNP), Dialnet, Ebsco-Historical Abstracts, ERIH Plus, ESSPER, Fondazione Datini-Biblioteca in linea, Genamics JournalSeek, Google Scholar, Scimago Journal & Country Rank, Scopus, Web of Science.
«Studi Storici» è riconosciuta dall’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) come rivista di fascia A per i settori di Storia medievale, Storia moderna, Storia contemporanea, Scienze del libro e del documento e scienze storico-religiose, Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche, Storia delle relazioni internazionali, delle società e delle istituzioni extraeuropee; nonché per tutti i settori dell’area delle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche.
«Studi Storici», journal of Fondazione Gramsci, was founded in 1959. Since then, it has remained true to its original purpose as a place of study and analysis on a high scientific level, engaged in the most diverse fields of historical research, and with a breadth of both chronological and thematic interests. Studi Storici is a journal of general history from Antiquity to the contemporary age, studying the past through multidisciplinary approaches. The journal promotes the critical and philologically rigorous study of the relationship between past and present, while encouraging research into political and social movements, structures, ideas and institutions, with particular attention to the subjects and dynamics that over the long term have inspired and contributed to the building of modern democracies. Constant elements in its history have also included attention to methodological problems, comparison with foreign historiography, interest in the Italian and international debate, and the publication of insights on historical figures.
The journal’s first editor was Gastone Manacorda, who was succeeded in 1967 by Rosario Villari and Renato Zangheri, joined in 1971 by Giuliano Procacci and Ernesto Ragionieri. Ragionieri and Zangheri then directed the periodical from 1973 to 1975. After Ragionieri’s death in 1975, leadership was entrusted to Villari, assisted by three co-editors: Franco De Felice, Franco Della Peruta and Mario Mazza (as well as Gabriele Turi between 1977 and 1978). In 1983, Francesco Barbagallo became the journal’s editor, remaining in that position until 2016. Leonardo Rapone, already co-editor since 2012, has led Studi Storici since 2017. A Steering Committee assisted by an Editorial Board operates alongside the Editor. The Board of Trustees has an advisory role. The journal’s organs include historians specialized in different subject areas and disciplines. The periodical was published by Istituto Gramsci from its origins to 1975; by Editori Riuniti from 1976 to 1991; by Edizioni Tritone in 1992; and by Edizioni Dedalo from 1993 to 1998. Carocci editore has published Studi Storici since 1999.
Indexing and ranking
“Studi Storici” is featured in: AIDA-Articoli italiani di periodici accademici, ANALECTA-Spoglio dei periodici italiani, Catalogo italiano dei periodici (ACNP), Dialnet, Ebsco-Historical Abstracts, ERIH Plus, ESSPER, Fondazione Datini-Biblioteca in linea, Genamics JournalSeek, Google Scholar, Scimago Journal & Country Rank, Scopus, Web of Science.
“Studi Storici” is recognized by the Italian National Agency for the Evaluation of Universities and Research Institutes (Anvur) as a “class A journal” in the fields: Medieval History, Modern History, Contemporary History, Book and Document Sciences, Historical and religious Sciences, History of doctrines and political institutions, History of international relations and of societies and institutions outside Europe; as well as for the Sciences of Antiquity, Philological and literary sciences and Art History.