Codice etico
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“Studi Storici” è una rivista di storia generale della Fondazione Gramsci che spazia dall’antichità all’età contemporanea e si occupa dello studio del passato attraverso approcci pluridisciplinari. La rivista promuove lo studio critico e filologicamente rigoroso del rapporto tra passato e presente e favorisce la ricerca sui movimenti politici e sociali, le strutture, le idee e le istituzioni, con particolare attenzione ai soggetti e alle dinamiche che nel lungo periodo hanno ispirato e contribuito alla costruzione delle moderne democrazie.
 
All’interno degli organi della rivista − Comitato di direzione, Comitato scientifico e redazione − la discussione e il lavoro culturale sono improntati a un rispettoso rapporto tra pari. La rivista è peer-reviewed e si ispira al codice etico delle pubblicazioni elaborato dal COPE (Committee on publication ethics). Responsabili editoriali, autori e revisori sono tenuti a conoscere e a condividere i seguenti principi.
 
Doveri dei responsabili editoriali
La valutazione degli articoli deve basarsi sulla loro qualità e coerenza con l’ambito storiografico, senza discriminare in alcun modo gli autori per genere, orientamento sessuale, religione, etnia, cittadinanza od orientamento politico, nel rispetto dei valori di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione italiana.
 
Gli articoli proposti a «Studi Storici» sono vagliati preliminarmente dal Comitato di direzione; se ritenuti meritevoli di considerazione, sono sottoposti a valutazione secondo la procedura della revisione tra pari doppiamente anonima (double blind peer review), che prevede il giudizio di almeno due lettori individuati nell’ambito di un’ampia cerchia internazionale di specialisti. Nel caso di sezioni o fascicoli monografici il Comitato di direzione si riserva di sottoporre ai valutatori l’intera sezione o l’intero fascicolo. La decisione di pubblicare spetta al Comitato di direzione, sentito, ove si ritenga opportuno, il parere del Comitato scientifico. Tale decisione è comunque assunta tenendo conto del responso dei valutatori. Il Comitato di direzione comunica all’autore l’esito della procedura e le eventuali richieste di modifica. Le note critiche, le note bibliografiche e gli editoriali non sono sottoposti alla revisione tra pari. Il Comitato di direzione si impegna a pubblicare i nomi dei revisori, a cadenza biennale, sulla rivista e sul sito web della stessa.
 
I componenti del Comitato di direzione e della redazione si impegnano a non rivelare informazioni relative agli articoli proposti, se non all’autore, ai revisori e all’editore. Essi non possono usare nei loro lavori informazioni e dati presenti nei testi inediti sottoposti alla rivista, senza il consenso esplicito dell’autore e senza citarne la fonte.
 
Nella comunicazione pubblica, nell’uso dei social networks e nell’esercizio delle rispettive professioni i componenti del Comitato di direzione, del Comitato scientifico e della redazione devono attenersi a linee di condotta che siano coerenti con le loro responsabilità nei confronti della rivista e non ne ledano la dignità.
 
Doveri degli autori
L’autore è tenuto a presentare per la pubblicazione un contributo inedito e originale in ogni sua parte; se l’articolo costituisce lo sviluppo di precedenti lavori, ciò va esplicitato in una nota. L’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e della bibliografia utilizzate nell’articolo. La paternità dell’opera va attribuita correttamente: se altre persone hanno partecipato in modo significativo ad alcune fasi della ricerca, il loro contributo deve essere esplicitamente riconosciuto. L’autore deve inoltre indicare gli eventuali enti finanziatori della ricerca o del progetto che sta alla base dell’articolo.
L’autore non può presentare collage o parti del testo provenienti da testi a stampa, siti web, letteratura grigia o fonti di qualsiasi genere, in forme che configurino la violazione dei diritti di autore di terzi e il plagio. Non è consentita la presentazione di proposte da autori condannati per plagio, che abbiano manipolato le fonti o falsificato i risultati di loro ricerche.
 
Gli autori, con apposita dichiarazione, devono assicurare che l’articolo non è all’esame di altre riviste né sarà sottoposto ad altri fino all’esito della procedura di valutazione. Essi devono altresì impegnarsi a non utilizzare il testo in una diversa sede editoriale (atti di convegno, volumi miscellanei, monografie, ecc.) prima dell’eventuale pubblicazione su «Studi Storici». Gli autori sono tenuti infine a fare riferimento all’articolo pubblicato sulla rivista in caso di successivi sviluppi editoriali dello stesso lavoro.
 
Quando un autore individua in un suo articolo un errore o un’inesattezza rilevante, è tenuto a informare tempestivamente il Comitato di direzione della rivista e a fornire tutte le informazioni necessarie per segnalare le relative correzioni in un errata corrige, che apparirà sul sito web o sulla rivista.
 
Doveri dei revisori
La procedura di revisione tra pari deve aiutare il Comitato di direzione ad assumere decisioni informate riguardo agli articoli proposti e deve permettere agli autori di migliorare i propri contributi. I revisori sono pertanto tenuti a motivare adeguatamente i propri giudizi secondo una scheda standardizzata fornita loro dalla redazione e a trasmettere il loro parere entro i termini concordati con la redazione stessa.
I revisori si impegnano a indicare gli estremi bibliografici di opere da loro ritenute importanti e trascurate dall’autore. Essi devono inoltre segnalare eventuali somiglianze o sovrapposizioni del contributo loro inviato in lettura con altre opere a loro note. La revisione tra pari deve essere condotta in modo obiettivo. Ogni giudizio personale sull’autore è inopportuno.
 
Ogni testo è assegnato in lettura con obbligo di massima riservatezza; il revisore non deve farne oggetto di discussione con altri senza esplicita autorizzazione del Comitato di direzione. Tutte le informazioni frutto di ricerche originali e contenute negli articoli sottoposti a valutazione sono da ritenersi confidenziali e non possono essere divulgate. I revisori sono tenuti a segnalare al Comitato di direzione l’eventuale identificazione dell’autore e a non accettare in lettura articoli se sussiste un conflitto d’interesse.
 
Disposizioni finali
Il Comitato di direzione funge da collegio dei probiviri, a cui possono essere segnalati, anche in via riservata, casi di violazione del codice etico. Qualora una controversia coinvolga membri del Comitato di direzione, essi sono esclusi dal collegio dei probiviri. Il collegio valuta la gravità della eventuale violazione e può erogare sanzioni, variabili, a seconda dei casi, da un richiamo formale fino alla esclusione dagli organi della rivista e alla segnalazione di un plagio alle autorità competenti.