IL PCI E I RAPPORTI CON LE SOCIALDEMOCRAZIE (1964-1984)
Michele Di Donato
Carocci, Roma 2015 | pp. 296, € 32,00 | 9788843078172
STORIA INTERNAZIONALE DEL XX SECOLO / 15
L’Italia è l’unico paese occidentale dove il rappresentante principale della sinistra, per tutta la durata della Guerra fredda, è stato un partito comunista. Per quanto “anomala”, tuttavia, la sinistra italiana agiva in un contesto di relazioni e influenze europee e internazionali. Basato su una vasta raccolta di fonti archivistiche in Italia e all’estero, il libro ricostruisce per la prima volta la rete di rapporti intessuta dal Pci con le maggiori socialdemocrazie europee a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Sono analizzati così il tentativo del pci di allargare i propri riferimenti internazionali e la propria cultura politica, ma anche i limiti di questo impegno e le contraddizioni che esso aprì nel partito, i contenuti del dialogo con i partiti socialdemocratici e i giudizi e le iniziative di questi ultimi nei confronti dell’Italia e della sinistra italiana. Il percorso del Partito comunista italiano è esaminato alla luce di una storia più ampia, che riguarda le relazioni internazionali negli anni della Guerra fredda e il principio della crisi del comunismo; la trasformazione degli equilibri economici e politici dell’Europa occidentale, con la fine dell’“età dell’oro” del capitalismo, e la sfida che essa pose a tutte le sinistre; lo sviluppo, i cambiamenti e l’eredità dell’internazionalismo e dell’azione europea di comunisti e socialdemocratici.
1. Premesse
1.1. Il Pci di Togliatti: Guerra fredda, internazionalismo e sinistra europea, 21
1.2. Il Pci di Luigi Longo, 28
1.3. L’Internazionale socialista e il comunismo, 32
1.4. Immagini del Pci, 39
1.5. «Ci sono molte forze contrarie all’ordine costituito»: “crisi atlantica” e “sicurezza europea”, 43
1.6. Le socialdemocrazie e la “crisi atlantica”, 51
2. L’avvio del dialogo
2.1. Primi contatti, 55
2.2. Passi avanti e incidenti, 62
2.3. Un Sessantotto diviso in due, 67
2.4. La lenta chiusura di una fase, 73
2.5. Nuove preoccupazioni, 81
3. Verso un’Europa socialdemocratica?
3.1. L’“offensiva ideologica” della socialdemocrazia, 85
3.2. Distensione e controversia ideologica, 94
3.3. “Casi nazionali”: la Francia e l’Italia, 100
3.4. Il Pci e la “crisi dell’internazionalismo”, 105
3.5. I comunisti italiani e l’Europa, 110
3.6. La ripresa dell’iniziativa internazionale del Pci, 115
4. Eurocomunismo e socialdemocrazia
4.1. Le sinistre di fronte alla crisi economica, 123
4.2. La crisi come “colpo al socialdemocratismo”, 131
4.3. Socialisti e comunisti nella nuova Europa del Sud, 134
4.4. Il Portogallo tra Roma, Parigi e Bonn, 139
4.5. Resa dei conti nell’Internazionale socialista, 145
5. Il Pci al governo?
5.1. Il Pci sotto i riflettori, 155
5.2. Il XIV Congresso del Pci e le elezioni regionali, 159
5.3. 1976, 167
5.4. Nuova attenzione del Pci alle socialdemocrazie, 175
5.5. Le elezioni del 20 giugno, 179
6. Gli anni della solidarietà nazionale
6.1. Sulla soglia del governo, 185
6.2. Rafforzamento e limiti delle relazioni in Europa: Svezia, 192
6.3. Gran Bretagna, 195
6.4. Germania occidentale, 201
6.5. La “questione comunista” verso l’uscita di scena, 205
7. Crisi e Terza via
7.1. Le sinistre in arretramento, 215
7.2. Euromissili e crisi della distensione, 221
7.3. Tra “diversità” e dialogo, 228
7.4. “Alternativa democratica” e sinistra europea, 231
8. Ultime sfide
8.1. Rilancio della Terza via?, 239
8.2. Sinistre e sicurezza europea, 252
8.3. Dibattito nella Spd, 260
8.4. Finale di partita, 265
Fonti e bibliografia, 271
Indice dei nomi, 289