Volumi
LA PASSIONE DELLA STORIA

SCRITTI IN ONORE DI GIULIANO PROCACCI

a cura di Francesco Benvenuti,
Sergio Bertolissi, Roberto Gualtieri, Silvio Pons
Carocci, Roma 2006 | pp. 336, € 26,52 | 9788843041862

Gli scritti qui raccolti nell’occasione dell’ottantesimo genetliaco di Giuliano Procacci rappresentano un dovuto riconoscimento a un maestro degli studi storici, ma ancor di più, negli intendimenti dei curatori e degli autori, esprimono la spontanea manifestazione di sentimenti e riflessioni che l’opera e la vita di Procacci hanno suscitato in essi, orientando in modo spesso decisivo il corso dei loro interessi intellettuali e la loro attività nel campo della ricerca storica. Questa Festschrift si articola in due momenti distinti: l’uno riservato agli studiosi che hanno accolto l’invito a misurarsi con i contributi del Nostro nei diversi campi di studio da lui coltivati, nel corso di una lunga attività scientifica; l’altro riservato ad allievi e amici che indicano alcuni dei campi dell’influenza da lui esercitata su di loro e da essi personalmente recepita. È sembrato ai curatori che questa impostazione consentisse sia di dare al pubblico un’idea dell’ampiezza e della varietà dei temi storici perseguiti e suggeriti da Procacci, sia di consentire una circostanziata esposizione delle sue principali scelte di ricerca e un adeguato apprezzamento dei risultati da lui conseguiti. Nato ad Assisi nel 1926, Giuliano Procacci si formò nel primo dopoguerra come storico dell’età moderna, alla scuola fiorentina di Carlo Morandi. Proseguì i suoi studi a Parigi, dove si confrontò in modo critico con gli studiosi del gruppo delle “Annales”. Ha fatto parte della vivace generazione di storici di orientamento marxista che, negli anni Cinquanta e Sessanta, ispirarono l’attività della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e della rivista dell’Istituto Gramsci “Studi Storici”, agendo nel senso del rinnovamento e dell’apertura di nuovi orizzonti alla storiografia italiana moderna e contemporanea. È stato professore di Storia moderna e di Storia contemporanea nelle Università di Cagliari, di Firenze e di Roma “La Sapienza”. Procacci ha affrontato nodi decisivi della storia europea e italiana, dall’opera prima (di cui egli stesso si disse in seguito insoddisfatto, per le sue distorsioni di carattere “ideologico”) sulle Classi sociali e monarchia assoluta nella Francia della prima metà del secolo XVI (1956) ai fondamentali Studi sulla fortuna del Machiavelli (1965, poi 1995 per la nuova edizione ampliata e aggiornata, Machiavelli nella cultura europea dell’età moderna): un modello di storia del pensiero politico e di indagine filologica idealmente collocato in un orizzonte di passione civile, dal quale il grande fiorentino emerge come un classico del pensiero, da un lato per il suo metodo d’indagine «fondato sulla combinazione tra osservazione e strumentazione concettuale» e per la sua «antropologia integralmente laica e sconsolatamente nuova », dall’altro per la sua intuizione della necessità della costruzione di uno Stato nazionale nella Penisola. Una passione civile che sarebbe poi sfociata nell’opera che ha costituito una sintesi della sua visione di storico dell’Italia (per dirla con Marc Bloch, un’idea della storia come «scienza degli uomini nel tempo»): la Storia degli italiani (1968), tradotta in una ventina di lingue e molte volte ristampata, più recentemente con una Postfazione dello stesso autore (1991). Con sensibilità inconfondibilmente
gramsciana, Procacci vi faceva propria la prospettiva di una possibile
composizione futura di antiche contraddizioni e mali nazionali. Con La lotta di classe in Italia agli inizi del secolo XX (1970), Procacci dette un contributo al rinnovamento degli studi sulla storia delle origini del movimento operaio e socialista.La sua ricerca era rivolta a inserire la genesi del movimento operaio italiano nella vicenda della società nazionale, come parte organica e moderna di essa, rigettando ogni angusto approccio classista. […]

Indice

Premessa, 9
Parte prima
Il cardinale, la rivoluzione e la fortuna di Machiavelli, 15
di Rosario Villari
Giuliano Procacci “modernista”. Le linee di un percorso, 27
di Elena Fasano Guarini
Giuliano Procacci e la storia del XX secolo,41
di Adrian Lyttelton
Pace e guerra nella storia del socialismo internazionale, 48
di Leonardo Rapone
La storiografia italiana di sinistra sull’oriente europeo negli anni Settanta
e Ottanta, 68
di Michal Reiman
Les liaisons dangereuses. Gli studi di storia del marxismo,82
di Giuseppe Vacca
Parte seconda
L’ingresso della Spagna nelle guerre d’Italia, 123
di Bruno Anatra
Le relazioni fra Persia e Moscovia nel XVI e XVII secolo e il commercio
della seta, 139
di Lapo Sestan
Una città libera nella Russia degli zar: Mangazeja sul Taz (1601-1672), 153
di Sergio Bertolissi
Governo e famiglia nelle lettere di Pietro Leopoldo a Rosenberg, 162
di Orsola Gori
La Turchia contemporanea tra Stato laico e partiti religiosi, 182
di Antonello Biagini
Dalla lotta di classe all’inizio del secolo XX alla guerra d’Etiopia. Appunti
sull’esperienza del movimento operaio italo-americano, 194
di Fraser M. Ottanelli
Nuovo corso. Una rilettura alla luce degli archivi, 208
di Anna Di Biagio
Di carestie, genocidi e memorie storiche, 234
di Fabio Bettanin
L’arma aerea nella Seconda guerra mondiale: nodi problematici tra vecchi
e nuovi studi, 251
di Gianluca Fiocco
La nascita della Repubblica. Dibattito politico e transizione istituzionale
nella nuova documentazione di archivio, 1943-1946, 269
di Roberto Gualtieri
Le Camere del lavoro fra tradizione liberale e Guerra Fredda, 284
di Emanuele Bernardi
A che punto è la storia dell’URSS, 299
di Francesco Benvenuti
L’invincibile sconfitta. Appunti su Gorbacˇëv, il “nuovo modo di pensare”
e la fine del comunismo sovietico, 315
di Silvio Pons
Bibliografia, 329
a cura di Emanuele Bernardi e Dario Massimi