Volumi
Ma tu voce festiva della speranza

Scritti inediti di Franca Pieroni Bortolotti

a cura di Lucia Motti e Laura Savelli
Pacini editore, Pisa 1998
pp. 437 | 9788877812176

Il volume nasce dalla ricerca promossa e finanziata dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla Provincia di Pisa.
La possibilità di lavorare sulla produzione inedita di Franca Pieroni Bortolotti si è prospettata alle curatrici come un’impresa appassionante e, al tempo stesso, come una sfida rischiosa. Ci si è offerta l’occasione di muoverei nel mondo di una studiosa che rappresenta un punto di riferimento essenziale per chiunque, oggi, si accinga a ricostruire forme e significati della presenza femminile nella storia.
La lettura degli scritti di Franca Pieroni Bortolotti ci ha posto di fronte a una consistente mole di testi non pubblicati, tra i quali alcuni saggi di notevole interesse storiografico. Questi ultimi non erano, peraltro, che la punta di un iceberg: dietro vi era una ricchissima produzione di scritti nei quali Franca aveva cercato di spiegare, prima di tutto a se stessa, il percorso che stava alla base della sua produzione scientifica e della sua figura pubblica.
La scelta, a questo punto, ci è sembrata quasi obbligata: abbiamo ‘sacrificato’, con qualche eccezione, i veri e propri saggi, ritenendo più significativo ricostruire un percorso di soggettività, in cui la formazione intellettuale e politica si intrecciasse e si motivasse con la formazione ‘sentimentale’. All’interno degli scritti più significativi abbiamo operato una selezione. Il primo criterio adottato è stato il maggiore o minore interesse, e piacere, provato alla lettura di ciascun brano. In secondo luogo abbiamo tenuto conto di ciò che ci è parso Franca Pieroni Bortolotti ritenesse per sé rilevante, nell’esperienza personale e nei temi della sua ricerca.
Abbiamo, peraltro, ritenuto opportuno escludere tutti quei brani la cui pubblicazione sarebbe equivalsa a una troppo violenta invasione della sfera della privacy di Franca e dei suoi affetti.
Cosi pure, le omissioni- che abbiamo cercato di ridurre al minimo all’interno di un singolo brano, sono motivate da riferimenti a persone troppo privati, o a situazioni troppo delicate. Comunque, non ci pare che tali omissioni abbiano inciso sulla comprensione dei testi.
Gli inediti di Franca Pieroni Bortolotti presentano frequenti variazioni della cifra stilistica. Un limitato numero di testi ha carattere di diario, e si riferisce a vicende, sentimenti, riflessioni contemporanei alla scrittura. Per gli altri, la maggioranza, il lavoro delle curatrici è stato più complesso. Trattandosi infatti di memorie, i ricordi si intrecciano, in un reciproco rimando continuo, e frequenti sono le digressioni dal filo conduttore: la memoria scende in campo e impone le sue regole e le sue aporie, facendo rifluire esperienze e sentimenti significativi. Talvolta il libero addensarsi dei ricordi è disciplinato dalla volontà di ‘attribuire senso’ al proprio passato. Tuttavia, nel gioco della memoria che torna sui passaggi essenziali dell’esistenza del soggetto, cambiando, sia pure in maniera impercettibile, lo sguardo, frequente è la riproposizione di episodi e temi.
Nostra preoccupazione fondamentale è stata ricostruire un tragitto leggibile, che tenesse conto delle tappe successive della vita e della formazione di Franca Pieroni Bortolotti. Per questo abbiamo scelto come testo d’apertura quell’Io della nonna, databile, secondo l’indicazione di Lando Bortolotti, intorno al1965, nel quale Franca ricostruisce, con tratto vivace e affettuosa partecipazione, la storia della sua famiglia e i primi anni della sua vita nel quartiere operaio di Rifredi. A questo seguono, nella pubblicazione, una serie di testi scritti tra il1946 e il1956, che illustrano, nell’immediatezza del suo svolgersi, una fase cruciale del percorso di Franca Pieroni Bortolotti: quella in cui maturano le sue scelte di vita e di lavoro. Questo periodo si chiude col1956, snodo fondamentale che porta Franca ad avviare una profonda revisione intellettuale e politica.
Per i brani successivi è stata particolarmente complessa, e non del tutto risolta, la ricostruzione della sequenza cronologica: solo in pochissimi casi, infatti, la data di scrittura era indicata da Franca Pieroni Bortolotti stessa. Qualche volta è stato possibile attribuire una datazione, sia pure approssimativa, tenendo conto dei riferimenti temporali, presenti nei testi stessi, o delle indicazioni fornite da Lancio Bortolotti. Ma per alcuni di essi non è stato possibile disporre di alcuna traccia utile a ricostruire con precisione l’epoca della scrittura.
La scelta delle curatrici è stata quella di mantenere sostanzialmente inalterate, rispetto agli originali, scrittura e punteggiatura, limitando gli interventi correttivi a quei casi in cui sarebbe risultata compromessa la comprensione del testo; questa ci è sembrata la decisione più opportuna, anche se discutibile come tutte le scelte, per non correre il rischio di alterare la cifra stilistica propria di Franca. Ugualmente è stata mantenuta la grafia dei nomi stranieri, anche se non di rado inesatta o non più corrispondente all’uso corrente.

Indice

Premessa,
Introduzione, 11
Laura Savelli

La passione per la politica e la necessità della storia. Una lettura degli scritti inediti di Franca Pieroni Bortolotti, 46
Lucia Motti

l. “lo della nonna”, 109
2. Frammenti Luglio 1946, Montespertoli, 147
3. Lettera a zia Ernesta e zio Guglielmo, 150
4. Lettera a Giovanna B, 157
5. Diario 1954-1956, 160
6. Alexei Fadeev, 178
7. Ventennale, 183
8. “C’era una casa viva”, 186
9. “Quello era il tempo”, 190
10. “La lampada accesa”, 193
11. “Cominciare dove gli altri finiscono”, 206
12. “Il fatto importante”, 213
13. “Capitò, quella volta, non so come”, 219
14. Incontri, 220
15. “lo dissi: E come sei diventata comunista?”, 224
16. “Il fascismo sta morendo”, 229
17. Sulla “partecipazione delle donne alla Resistenza”: il Fronte della Gioventù a Firenze, 239
18. A B della Comune, 248
19. “Tu ami i libri”, 253
20. “Cominciamo con questo”, 255
21. Ma tu, voce festiva della speranza, 265
22. Il rifiuto del mito, 278
23. Mala Strana, 283
24. Mala Strana 2, 296
25. Composizione n l, 300
26. “E così abbiam parlato di tutto”, 302
27. Diario 1965-1966, 310
28. In memoria (“Non ci sono più professori”), 313
29. In memoria, 317
30. Lettera a Dina Bertoni Jovine, 327
31. Lettera a Landa e a Franco Bortolotti, 332
32. Appunti per riprendere fra molto tempo le ricerche intorno alla storia della questione femminile, 337
33. Composizione n 2 Ancora Aldo B, 340
34. Composizione n. 3. Storia e politica: alla propria coscienza, 343
35. Berna, 21 luglio ’68 – scritto in una notte insonne in camera d’albergo, 347
36. Da utilizzare in ‘Questione femminile in Lenin ecc.’, 352
37. Mozart- K. 219, 356
38. Lettera a Lando Bortolotti, 357
39. “Riprendiamo il discorso dalla base”, 361
40. “Io non ho scelto di scrivere la storia della questione femminile”, 365
41. Lettera a Lando e a Franco Bortolotti, 369
42. Dolce paese, 372
43. Lettera a Stefano Merli, 379
44. Lettera a Giovanna Bortolotti, 383
45. Lettera a Rachele Farina, 388
46. Lettera a “L’Unità”, 392
47. Lettera a “Marco”, 398
48. Lettera a Mariarosa Dalla Costa, 407
49. Introduzione (“Sì debbo dirlo”), 410
50. Memoria. Les Adieux, 416

Descrizione Archivistica del Fondo Franca Pieroni Bortolotti, 419
Elenco delle pubblicazioni di Franca Pieroni Bortolotti, 422

Indice dei nomi, 429