Sul filo conduttore di un’amicizia nata da una breve quanto intensa storia d ‘amore, attraverso la corrispondenza e altra documentazione inedita si apre uno spiraglio sul clima e sulle vicende dell’interventismo fiorentino della grande guerra destinato a scontrarsi, nella quotidiana vita di trincea, con l’impreparazione, la burocrazia, la corruzione della macchina bellica. Le lettere si presentano pertanto come un vero e proprio giornale di guerra da pubblicare, pur conservando il carattere di journal intime senza alcuna distinzione perciò tra vita e letteratura per il rifluire di vicende e riflessioni personali nel lirismo di ispirate pagine di prosa.
Si delineano altresì, attraverso la corrispondenza, accanto ad un quadro esauriente dell’attività letteraria dell’Aleramo e ad una singolare documentazione sull’opera agnolettiana (dalla collaborazione a “La Voce” del periodo bellico e prebellico al Bordone) presentata in itinere piuttosto che nella veste definitiva, la crisi dell’ambiente vociano conclusasi con la chiusura della rivista di De Robertis e la forzata liquidazione della Libreria.
Le lettere del volume sono conservate nel Fondo Sibilla Aleramo della Fondazione Gramsci.