Catalogo della mostra
a cura di Alba Morino
Associazione Nazionale Antonio Gramsci/Fondazione Istituto Gramsci
Roma, 2009 pp. 53
Questa Mostra rappresenta per me il suggello di un lungo percorso che ho compiuto durante molti anni attraverso la vita e le opere di Sibilla Aleramo e, dopo Spoleto (2001) e Alessandria (2003), città natale della scrittrice, il suo essere a Roma, dove Sibilla ha vissuto per lunghi anni (l925-1960), è il suo naturale approdo.
Siamo negli anni Cinquanta, i diari della scrittrice mi avevano catturata, ancora manoscritti, in una privata solitaria lettura. In quegli anni lavoravo nella casa editrice Feltrinelli e Giangiacomo Feltrinelli, ancora una volta lungimirante, li aveva comprati direttamente dalla scrittrice dietro compenso di un vitalizio. Pubblicare questi Diari, Diario di una donna (1978) e Un amore insolito (1979) fu una vera e propria avventura editoriale durata oltre venti anni. Ad essi seguì, grazie ad un intenso lavoro sui documenti dell’Archivio Sibilla Aleramo della Fondazione Istituto Gramsci, Sibilla Aleramo e il suo tempo (1981), la biografia della scrittrice curata da me e da Bruna Conti. Diari e biografia sono stati pubblicati dalla casa editrice Feltrinelli.
Questo attraversamento protrattosi come ho detto per lunghi anni nella vita e nelle opere della scrittrice, mi hanno portato – io ho un vissuto completamente opposto a quello dell’Aleramo – a cancellare i luoghi comuni che hanno velato da sempre la vita scandalosa dell’Aleramo scoprendo la semplice, non sembri contraddittorio, complessa natura del personaggio: la bellezza che ai più nascondeva l’intelligenza, un immaginario dirompente, il bisogno di amare e di essere amata, i molteplici amori e i relativi abbandoni, la necessità di vivere il suo tempo, vivendo come donna in anticipo sui tempi, il continuo combattimento per affermarsi nel reale, la scrittura come liberazione e altro ancora. Inoltre la lettura e la pubblicazione di queste opere mi svelavano le intuizioni anticipatrici dell’Aleramo sulla condizione femminile, al di là di ogni assunto femminista, sull’amore, la scrittura, la vita in una parola sull’esistenza. Da qui il sottotitolo della mostra «per pensieri, per immagini» che dà ai pensieri una priorità determinante sul vissuto.
Nel 2003 in un libro intitolato L’analista di carta. Sibilla Aleramo una esperienza, un metodo ho cercato di raccontare in maniera ampia e dettagliata questo percorso, ma soprattutto ho cercato di capire il perché di tanta attrazione analizzando le implicazioni e i meccanismi profondi che sottendono la lettura e la scrittura.
Al lume di questo complesso rapporto intercorso tra me e la scrittrice, mi è sembrato di capire che questa esperienza si poteva elevare a metodo per tutti quelli che avessero subito una pari attrazione per uno scrittore, vivendola come «specchio di sé», per capirne le eguaglianze e le differenze.
Ancora … in questi tempi di disattenzioni e di inquietudini, con qualche anticipo su quanto promosso recentemente dal consiglio dei ministri, ho cominciato a tenere un giro di conferenze, cito fra tutte quella dello scorso anno a Milano alla Bibliteca Sormani «Leggere per cercare se stessi», che indica nuovi stimolanti approdi sul significato profondo del leggere che non quelli alimentati da anni con slogan tipo «il piacere di leggere» o dalla indiscriminata corsa a comprare bestseller sapientemente montati dall’industria culturale.
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Presentazione di Umberto Croppi
Introduzione di Maria Ida Gaeta
1876/1896: L’infanzia | La prima giovinezza | La violenza | Il figlio
1897/1901: La consapevolezza, l’emancipazione | La coscienza femminile
1902/1905: L’abbandono della casa coniugale | Il socialismo umanitario | Giovanni Cena
1906/1908: «Una donna»
1908/1912: L’amore per la fanciulla maschia | «La Voce» | Vincenzo Cardarelli, Giovanni Papini, Napoli, Benedetto Croce
1913/1915: Futurismo, Umberto Boccioni | Parigi, Gabriele D’Annunzio | La guerra. L’interventismo
1916/1924: Rose calpestava: Dino Campana | Da «Il passaggio» a «Endimione» | Il fascismo
1925/1933: La soffitta | Da «Amo dunque sono» a «Il frustino»
1934/1945: Salvatore Quasimodo | Franco Matacotta | Da «Sì alla terra» al «Dal mio diario» | Il secondo conflitto mondiale
1946/1960: L’iscrizione al Pci. L’amore per l’umanità | Da «Selva d’amore» ai «Diari»
Aforismi
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Introduzione
di Maria Ida Gaeta
L’iniziativa dedicata a Sibilla Aleramo nella Casa delle Letterature di Roma racconta la vita e l’itinerario artistico di una delle più intense scrittrici e intellettuali italiane del Novecento. Attraverso l’esposizione di una scelta di lettere, illustrazioni, fotografie, ritratti, stralci di opere, avvalendosi della prestigiosa collaborazione dell’Associazione Nazionale Antonio Gramsci e della Fondazione Istituto Gramsci, sotto la guida attenta e appassionata di Alba Morino, la nostra Istituzione rende un doveroso omaggio alla creatività e all’impegno culturale dell’autrice.
La ricostruzione che la mostra propone segue due percorsi che coincidono con due tipologie di lavoro da tempo adottate nella programmazione della Casa delle Letterature: da un lato le vicende della vita, seguendo il ricchissimo e tormentato percorso umano e intellettuale di Sibilla Aleramo, arricchiscono la galleria di ritratti dedicati dal nostro centro alla memoria del ’900 italiano; dall’altro la scrittura e l’esperienza artistica dell’autrice, senza dubbio tra le figure femminili più influenti e rappresentative dell’Italia del secolo scorso, un vero modello e punto di riferimento per la letteratura e l’immaginario femminile engagé, amplia l’insieme già ricco di testimonianze e omaggi dedicati dalla Casa delle Letterature alle figure femminili più importanti per la vita sociale e civile del nostro paese.
La mostra, inoltre, ispirandosi al libro Sibilla Aleramo e il suo tempo – edizioni Feltrinelli, a cura di Alba Morino e Bruna Conti – evidenzia che di Sibilla si può parlare anche come di una straordinaria e caparbia operatrice culturale, capace di creare fitte ed estese relazioni di partecipazione e scambio con l’intero mondo intellettuale. Un esempio per le donne italiane che, con lei e dopo di lei, sono riuscite, in modo sempre più consistente, a ritagliarsi un ruolo nella scena culturale. Ruolo che negli ultimi, tristi nostri anni, sembra essersi gradualmente indebolito a favore di un lento quanto inesorabile impoverimento di iniziative e di possibilità. Ed è anche da questo punto dolente, da questa trasformazione e involuzione del ruolo della donna nella nostra immediata contemporaneità, che si motiva una mostra così dettagliata, puntuale e ricca di materiali che testimonia la vita e il lavoro di ricerca e riflessione di una importante scrittrice italiana.
Una manifestazione, dunque, composita, in cui il carattere semplice dell’esposizione nulla toglie alla sua elevata qualità e che, come sempre, intende rivolgersi ad un pubblico vasto e trasversale, di giovani e di non addetti ai lavori, ma anche di specialisti, lasciando spazio a numerose occasioni di confronto, riflessione e approfondimento.